SYLVESTER STALLONE RULES!

INTERVISTA A SCOZZOLI- GRANDE FAN DI ROCKY!, NUOTO-ARTICOLO DE LA STAMPA

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ROCKY1977
view post Posted on 13/4/2011, 14:39




Nuoto
12/04/2011 - INTERVISTA
Scozzoli, un pugile in piscina
"Mi gaso con i film di Rocky"
Fabio Scozzoli


L'anno verità del ranista azzurro: «Ora il nuoto è un lavoro»


Gli amici lo chiamano «Stallone italiano», colpa dei film di Rocky e del fisicaccio che Fabio Scozzoli esibisce senza problemi, «non c'è nulla di male a fare un po' il personaggio». Sbucato fuori dalla piscina di Budapest la scorsa estate, il ranista è pronto a una stagione «a caccia di medaglie» che inizia domani con i campionati italiani di nuoto, validi per la qualificazione ai Mondiali di luglio. Primo atto del passaggio da talento a campione.

Un oro e un bronzo agli ultimi Europei, e adesso?
«Adesso vediamo se il cambio di mentalità funziona. Da quei podi il nuoto è diventato il mio lavoro, non più solo una passione. Prima c'erano giorni in cui dicevo: oggi non ne ho. Ormai si fa sul serio sempre. Ho alzato l'asticella».

Non ha paura che il nuoto-lavoro sia meno divertente?
«Il divertimento sta nelle gare, non che allenarsi faccia schifo ma per nessun nuotare 5 ore al giorno sono uno spasso. Resta il solo modo di avvicinarsi a una perfezione impossibile da raggiungere. Vince il meno imperfetto».

E chi è l'atleta meno imperfetto?
«Phelps, e non solo nel nuoto. È spaventoso il livello di concentrazione che riesce a tenere. Una macchina».

Forse persino troppo automa. È quello il suo atleta ideale?
«Ho un preferito virtuale, Rocky in tutti i suoi film. Li riguardo prima delle competizioni importanti. In particolare le scene in cui carica con l'allenamento e dice «non fa male». Tutti i film sulla boxe mi gasano, ma ancora una volta si torna alla questione testa: i protagonisti vanno oltre i limiti. E nella realtà non conosco sportivi con più testa di Phelps».

Perfezione, testa, cura dei dettagli. Non sarà troppo noioso questo atleta?
«Se vince no, e poi non si vive di solo sport. I nuotatori per esempio piacciono, il nostro è un movimento che fa moda ed è un aspetto da sfruttare. Il mio punto di riferimento è sempre stato Rosolino: ha fatto la storia e anche la televisione».

Già pronto per «Ballando con le stelle» anche lei?
«No, magari dopo le Olimpiadi. Dico solo che promuovere il nuoto è un bene e che sento troppi moralismi in merito».

Hanno abolito la categoria miss Italia sport. D'accordo?
«Macché. Vede? È proprio il tipo di atteggiamento a cui mi riferivo, io avrei sfilato in un concorso maschile e non mi sarei certo sentito sminuito. So chi sono, quanto valgo e quanta fatica faccio, se poi uno gioca un po' con il fisico che si ritrova grazie allo sport che male c'è?».

Ha detto che il suo preferito è Rosolino, come mai non Fioravanti, ranista come lei?
«Fioravanti è un esempio, un mito per la mia specialità. Rosolino è un modello, mi ci rivedo: professionista e solare. Io non ho magari il suo estro, però mi piacerebbe diventare come lui».

Ha un blog, una pagina Facebook o Twitter?
«Sono contro i social network. La gente vuole ficcare il naso e a un sacco di persone l'idea piace, salvo poi pretendere privacy quando qualcosa va storto. Il meccanismo mi spaventa, sarà che sono un ragazzo di provincia».

La provincia la definisce?
«Certo, sono di Forlì, appartengo a questi posti: sono tranquillo, semplice e tengo i piedi per terra come tutti da queste parti».

Cinque gare individuali agli Assoluti, non sono troppe?
«Tre sono nella rana, le altre le ho messe per godermela un po'. Per stare al centro della mischia. A furia di vedere film sul pugilato sono diventato un combattente».
 
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